All’interno degli interventi e delle attività attraverso le quali si realizza l’intervento di tutela a favore di minori sottoposti a provvedimenti della’autorità giudiziaria sono previste le visite protette, spesso disposte dall’Autorità Giudiziaria stessa( Tribunale Ordinario o Tribunale per i Minorenni) quale strumento per il monitoraggio delle visite tra minori e genitori o altri membri della famiglia, in situazioni problematiche e conflittuali.
Tale intervento, oltre ad avere lo scopo di favorisce la comunicazione tra le parti, permette anche agli operatori di osservare gli eventuali cambiamenti nella relazione genitore/figlio e di acquisire quindi utili elementi di valutazione.
Le visite protette si possono distinguere in:
a) Visite protette con l’obiettivo di una valutazione psico- sociale del rapporto genitore/ figlio;
b) Visite protette dove viene richiesto una funzione di vigilanza;
c) Visite semi-protette.
a) Visite protette con l’obiettivo di una valutazione psico sociale del rapporto genitore/ figlio:
Si svolgono in presenza dell’assistente sociale e/o dello psicologo del servizio tutela minori poiché l’obiettivo è quello di effettuare una valutazione psico-sociale nei tempi e nei modi disposti dall’Autorità Giudiziaria.
b) Visite protette dove viene richiesto una funzione di vigilanza / Visite semi-protette
In questi casi è opportuno avere a disposizione la figura dell’educatore professionale che presenzierà agli incontri.
I primi tre incontri, saranno di norma effettuati dagli operatori del Servizio Tutela Minori (assistente sociale o psicologo), con lo scopo di raccogliere informazioni ed elementi sul caso, utili e opportuni per definire un progetto.
IL SERVIZIO “SPAZIO INCONTRO”
- OGGETTO DEL SERVIZIO: svolgimento attività delle visite protette (che comportano una funzione di vigilanza e di visite semi/protette), a favore di minori in carico al Servizio associato tutela minori dell’Ambito Distrettuale n. 6 Monte Orfano;
- OBIETTIVI DEL SERVIZIO:
- Offrire uno spazio dove poter esperire la relazione tra genitori e figli in un clima tutelante e favorevole per entrambi.
Sotto-obiettivi specifici:- Permettere la costruzione e la co-costruzione della relazione, mediazione e sostegno alla genitorialità;
- Accompagnare i genitori a ritrovare la capacità di accoglimento del figlio e delle sue emozioni;
- Sostenere il recupero della relazione a seguito di un allontanamento forzato di uno o più membri del nucleo famigliare.
- Osservare le caratteristiche delle dinamiche relazionali
Sotto-obiettivi specifici:- attenzione interculturale, favorire o stimolare il confronto, il dialogo e l’interazione tra persone portatrici di modelli culturali, educativi e valoriali differenti;
- attenzione alle modalità di interazione attraverso l’osservazione del comportamento verbale e non verbale.
- Far fronte al bisogno di monitorare casi di famiglie in situazione di separazione e conflittualità, rispondendo alle richieste
- dei servizi sociali territoriali ;
- dell’autorità giudiziaria, nelle sue varie articolazioni (Tribunale per i Minorenni, Tribunale Ordinario, Ufficio Unico Adozioni);
- del progetto delle famiglie affidatarie “Prendimi in Affetto”, nel garantire il diritto di visita tra il minore e la famiglia di origine.
- RISORSE PROFESSIONALI E STRUMENTALI RICHIESTE:
- educatori professionali (in possesso della qualifica di educatore);
- spazio attrezzato presso le Strutture di pertinenza dell’Istituto (Centro di pronto intervento a Capriolo e scuola materna a Palosco);
- ARTICOLAZIONE OPERATIVA DEL SERVIZIO:
- dalle ore 9.00 alle ore 18.30 dal lunedì al venerdì;
- dalle ore 9.00 alle ore 13.00 il sabato (con possibilità di ampliamento futuro della fascia oraria);
- MODALITA’ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO:
L’Istituto organizzerà un’èquipe specifica, formata dal coordinatore e da educatori espressamente incaricati di svolgere detta attività.
I singoli operatori del Servizio associato e l’Assistente Sociale del Comune di Adro segnaleranno attraverso un’apposita scheda di presentazione (allegata) all’assistente sociale dell’Ufficio di Piano e al Comune di residenza del minore o del tutore la necessità di attivare il sevizio “Spazio incontro”.
L’Assistente Sociale dell’Ufficio di Piano trasmetterà la scheda alla coordinatrice del servizio per l’Istituto che successivamente prenderà contatti con il singolo operatore segnalante o con l’èquipe. Acquisite le informazioni necessarie, individuerà l’educatore di riferimento e comunicherà l’avvio del Servizio sia all’Ufficio di Piano che al Comune di residenza.
Sulla base delle caratteristiche della situazione e di quanto concordato in sede di programmazione del servizio, l’educatore che svolge l’intervento predisporrà relazioni periodiche di aggiornamento sia agli operatori del servizio tutela che se richiesto e necessario al Tribunale per i Minori.
L’annullamento di un incontro deve essere comunicato tempestivamente e non comporta alcuna addebito se annunciato entro le tre ore precedenti l’incontro stesso. La comunicazione tardiva dell’annullamento, ovvero data nelle tre ore che precedono l’inizio dell’incontro, comporta l’intero addebito del servizio.